L’esperto risponde quando la coppia scoppia
Domanda. Dottor Persano sono una donna sposata; amo mio marito ma ho conosciuto un collega che mi corteggia in modo implicito. Sono confusa perché’ anche se mi dico che non dovrei accettare le sue lusinghe mi fa tanto piacere riceverle. Il mio matrimonio non ha grandi spaccature eppure io mi sento inerme e vivo male nei confronti di mio marito per questa cosa. Ovvio fra me i il mio collega non è successo nulla ma io mi sento in colpa. Grazie per la risposta e per i suoi inestimabili consigli. Debora
Solo i battiti uniti del sesso e del cuore insieme possono creare l’estasi.
Lei dice che il suo matrimonio non ha grandi spaccature, però qualche volta si sarà lamentata con il suo collega di suo marito. Le donne, spesso, si lamentano dei propri mariti classificandoli troppo “deboli. Tengo a precisa che, l’uomo ideale non esiste, così pure la donna, sono solo degli ideali quindi non ci sono nella realtà. L’uomo ideale non si sposa ed anche la donna. L’uomo dovrebbe recuperare la propria identità e non cadere vittima di quello che vuole la donna. Ritornare ad essere maschio come persona sicura di sé, dimostrando anche gli aspetti emotivi e sensibili della propria anima. L’uomo è stato educato e cresciuto credendo che si deve fare “sesso” per dimostrare di essere all’altezza di medie statistiche. La strada sicura, che l’uomo pensa di percorrere con schemi mentali rigidi dati dall’educazione e dai pregiudizi, su quella strada non c’è per nulla quello che della vita vogliamo, lì non troveremo affatto il meglio. Invece, la vera determinazione e disinibizione è quella di essere come si è, a prescindere dalle richieste sociali. L’uomo dovrebbe essere in sintonia con i propri desideri e bisogni, il tesoro nascosto dovrebbero renderlo cosciente. Parafrasando Jung: “Si fa di tutto, anche le cose più strane, pur di sfuggire alla propria anima.” Sembra che l’uomo moderno abbia perso questo contatto con la propria anima, ha difficoltà ad avere un buon rapporto con se stesso e con i propri bisogni questo porta la maggiore difficoltà ad accedere al desiderio. I mezzi per essere amabili, desiderabili, sognabili sono: rafforzare la differenza con il partner, stabilire delle distanze, sviluppare la propria attrazione sessuale e sentimentale, armonizzare i bisogni di intimità e sessualità. Non dobbiamo pensare che il desiderio e il sentimento parta dall’altra persona: nella realtà il desiderio parte prima da sé, dalla valutazione dei propri bisogni e delle proprie abilità che devono essere guardati obiettivamente. Come sviluppare queste abilità nella coppia: erotizzare la distanza, erotizzare la differenza, rinnovare il desiderio amoroso, accettare l’autonomia propria e dell’altro come scambio che arricchisce, affermazione di una propria identità stabile.
La vita stessa è cambiamento, mutamento, cambio di rotta, caos e ordine, che si alternano all’infinito. Il lato oscuro è la cosa più preziosa che abbiamo, quindi, quelli che noi pensiamo siano sbagli: quello di cadere e rialzarsi, scegliere con la propria testa, sporcarsi ecc. ecc. non lo sono. Bisognerebbe godere sia dei successi sia degli insuccessi e degli incontri a sorpresa che, inevitabilmente, capitano lungo la nostra vita di coppia e lungo la nostra strada. Poi c’è l’altro, il suo collega, il nuovo. Allora dovremmo lasciare che il nostro cuore batta con il suo ritmo segnando il tempo delle nostre emozioni. Non dovremmo proteggerci dietro i muri delle difese, costruendo delle sbarre che ci ingabbiano nei modi di essere rigidi e superficiali, dove si evita tanto il confronto quanto l’intimità: ascoltare con il cuore significa lasciarsi andare, accogliere le difficoltà e la gioia e tutte le emozioni complesse che la relazione con l’altro scatena, consapevoli che in questo modo apriamo dentro di noi orizzonti nuovi e fecondi. Non dobbiamo costruire dentro di noi un io superficiale, popolato dai luoghi comuni, dalle convenzioni di cui siamo imbevuti. James Hill man scrive che: che se lavoriamo sodo e dedichiamo tutte le nostre energie per costruire la nostra “opera”, l’anima si nasconde, il nostro Damon. E’ quando la nostra costruzione crolla, l’anima può ritornare feconda e si manifesta. L’amore possessivo, la ricerca della sicurezza, l’attaccamento alle cose tutto questo uccide la spontaneità della vita. In questo modo si risveglia la sessualità.
Voglio concludere con quello che dice Herman Hess sull’amore: “La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare.”
Luigi Persano