Amica. Bugia. Dire bugie per inventarsi una vita diversa
Chi mente perchè lo fa? Risponde lo psicologo Mirco Turco
Sovente si afferma che gli Amici veri sono quelli che durano tutta la vita, indipendentemente dagli accadimenti e dalle vicissitudini e forse, è davvero così.
È pur vero che in molti rapporti, come quelli tra amici, talune volte è importante tollerare, essere pazienti, rinunciare, perché in fondo siamo esseri umani, con tutte le nostre oscillazioni degli umori, delle idee, delle intenzioni, delle prospettive. In linea teorica, non si dovrebbe pretendere nulla dall’Amico, né dagli altri in generale, ma di fatto, non è proprio così semplice.
All’amicizia è spesso collegato il concetto di fiducia così come nei rapporti affettivi ma non sempre la stessa corre di pari passo con il rispetto. Rispettarsi come amici significa esprimersi liberamente, confidarsi i dubbi e le perplessità, cercare accordi, chiedere comprensione e anche e soprattutto parlare liberamente di tutto. A volte, però, la realtà si rileva più complessa dei nostri pensieri e delle nostre aspettative e ci troviamo coinvolti in situazioni, dinamiche e problematiche che riattivano in noi atavici meccanismi, a volte, tali da “rovinare” anche i più bei rapporti di amicizia.
Sconfiniamo così nel giudizio, nelle proiezioni, nelle classiche nevrosi quotidiane e palesiamo le nostre vere vulnerabilità. La bugia è una di queste ed è comunque rappresentazione di qualcosa che non va come dovrebbe andare, di qualcosa che è diventata troppo artefatta, poco armoniosa. Parlarne sarebbe la soluzione più banale ma anche la più strategica. La bugia cela conflitti e i conflitti possono essere solo affrontati e risolti. Nasconderli come se non esistessero è solo un’illusione.
Esistono dinamiche articolate per le quali la persona non solo dige bugie ma si convince che esse stesse rappresentano l’unica realtà vivibile, forse tollerabile. Le bugie rafforzano le svariate maschere che indossiamo tra i diversi scenari della nostra vita. Il tutto per uno pseudo equilibrio, per “sfuggire dal dolore e per inseguire il piacere”, anche, a scapito degli altri. In fondo, l’essere umano è per natura narcisista, perverso e polimorfo!
Dire bugie per inventarsi una vita diversa allora è una tappa quasi obbligata per molte persone, anche a scapito di amicizie “secolari”.
“Le nostre esperienze ancestrali non ci hanno preparato ad essere astuti cacciatori di bugie. Coloro che hanno una migliore disposizione a cogliere le menzogne avrebbero avuto ben pochi vantaggi ai tempi dei nostri antenati, nei quali la promiscuità e la società chiusa e di piccole dimensioni conferivano alla menzogna dei costi sociali e personali molto alti. Nelle moderne società industrializzate le opportunità di ingannare sono tantissime e l’intimità è una facile conquista, perché ci sono molte porte chiuse. Quando un inganno viene rivelato, le conseguenze non sono poi così disastrose, visto che è sempre possibile cambiare città, lavoro, partner, amici: la nostra reputazione danneggiata non ci segue. Per questa ragione viviamo in un contesto che incoraggia la menzogna, dove è possibile nascondere l’evidenza e dove la necessità di sapersi difendere dagli inganni è molto alta. Tuttavia, non siamo stati preparati dalla nostra storia evolutiva ad essere sensibili agli indizi comportamentali che potrebbero rivelare una bugia.”
Questa riflessione scientifica, al pari di quanto sostenuto da altri studiosi, da una parte afferma che la bugia fa parte della nostra natura animale, dall’altra, sottolinea che nelle nostre società odierne, le relazioni umane sono ormai pervase da una polverosa nube di superficialità.
In ogni caso, mi sento di consigliare di non condannare le bugie e le persone che per svariate ragioni, anche inconsce, mentono agli altri e in primis a se stesse. Ritengo che si possa sempre parlare di tutto, specie tra Amici. È altrettanto ovvio che occorrono disponibilità e forma mentis, qualità non sempre diffusissime!
Dott. Mirco Turco