I lavori domestici sono considerati attività fisica? Quante calorie si bruciano?
Risponde l’esperta chinesiologa Dott.ssa Valeria Cannazza
L’OMS ( organizzazione mondiale della sanità ) definisce attività fisica qualunque sforzo a carico del sistema muscolo-scheletrico che provochi un consumo di energia superiore a quello in condizioni di riposo; di conseguenza rientrano in tale definizione semplici movimenti del quotidiano, come camminare, pedalare, giocare col nostro fido, curare il giardino e anche i lavori domestici.
Questi ultimi in particolare sono difficili da quantificare in termini calorici. Negli ultimi tempi, abbiamo assistito alla diffusione del concetto secondo il quale le faccende domestiche possano essere un valido sostituto degli esercizi svolti in palestra. Così è stato facile convincersi di mantenersi in forma passando una volta in più l’aspirapolvere per casa. Ma quel che trae in inganno è che molti “casalinghi” (la maggior parte pigri) sopravvalutano gli sforzi e le energie spese con piumino e paletta, convincendosi che ricorrere a questa “attività fisica” possa sostituire una sessione di allenamento sportivo. Il risultato? Da uno studio in merito è emerso che questa categoria di popolazione, convinta di dimagrire lucidando casa, ha, al contrario, accumulato più chili rispetto ad uno stile di vita sedentario. Il motivo? Lo ritroviamo nel concetto del “comfort food”, ovvero, sovrastimando le calorie bruciate tra le mura domestiche, è più facile ricompensare i propri sforzi con dei premi, come dolcetti o snack ipercalorici, che sono già a portata di mano. Le faccende domestiche tendono ad apparire molto faticose e danno l’idea apparente di bruciare molte calorie. Così è facile cadere nella trappola di cedere alle ricompense.
Per ottenere dei risultati positivi dal lavoro domestico dovremmo dedicarci ad esso per almeno 150 minuti alla settimana, mantenendo alta la frequenza cardiaca e la temperatura CARDIACA= corporea.
Il principio per mantenersi in forma è che le calorie bruciate (in uscita) siano superiori a quelle introdotte (in entrata).
Personalmente ho più fiducia in una sessione di allenamento che in una full immersion di faccende domestiche e chiarisco subito il motivo: se intendo le pulizie come un modo alternativo per mantenermi in forma, devo muovermi in modo idoneo, per un tot di minuti, mantenendo un ritmo preciso. E stimare tutto ciò nel contesto domestico è impossibile. Fare giardinaggio è considerato un’ attività fisica, ma quale vantaggio può darmi se svolto una tantum e anche con una postura scorretta, oppure se stiro per un’ora senza sostegno apposito sotto un piede per gravare meno alla colonna vertebrale, o ancora passo l’aspirapolvere restando curva? Concludo quindi che (sarà per deformazione professionale) non credo nelle faccende domestiche come attività fisica. Non me ne voglia l’OMS, ma, a parer mio, l’attività motoria non dovrebbe essere usurante, bensì benefica per tutto l’organismo e soprattutto rappresentare una via di fuga dal quotidiano! Quello appena affrontato è un tema che molte riviste di salute e benessere sfruttano di tanto in tanto per trasmettere messaggi in grado di destare l’attenzione del lettore, le stesse riviste in cui si legge di diete “new age” e di sport con nomi impronunciabili come elisir di lunga vita. Suggerisco di leggere meno riviste su come mantenersi in forma e di muoversi di più, seguendo il proprio istinto e rispettando il proprio corpo.
Dott.Valeria Cannazza