Presentata a Palazzo Adorno la 40esima edizione della festa de lu foca a Zollino
Con la tradizionale accensione della focara, (paziente intreccio di fascine di legno d’ulivo a cui si dà fuoco per scacciare la malasorte), si apre domani, sabato 28 dicembre, alle ore 20, presso Largo Lumardo, la 40esima edizione della Festa de lu focu di Zollino. Organizzata dall’Associazione culturale “Festa de lu focu”, con il patrocinio del Comune di Zollino e della Provincia di Lecce, la storica festa è stata presentata questa mattina, a Palazzo Adorno, da Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce, Edoardo Calò, sindaco di Zollino, Salvatore Gaetani, presidente dell’Associazione Festa de lu focu e Luigi Costa, cofondatore della Festa. “Abbiamo concesso il patrocinio alla festa del fuoco di Zollino, che quest’anno compie 40 anni, perché la riteniamo una festa storica ed un appuntamento importante in un Comune piccolo, ma ricco di iniziative, nel cuore della Grecìa salentina. E’ un’occasione speciale per tutti i salentini per vivere momenti di gioia e di emozione”, ha esordito il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva.
“Siamo alla quarantesima edizione di una delle feste popolari più belle e partecipate dell’intero territorio provinciale. Sento di dover ringraziare tutti i volontari che, in questi 40 anni, si sono succeduti e hanno permesso che questa lunga tradizione zollinese venisse portata aventi e arrivasse a questo traguardo”, ha dichiarato il sindaco di Zollino Edoardo Calò.
“La Festa del Fuoco nasce alla fine degli anni ’70 in un contesto storico particolarissimo, caratterizzato dall’emigrazione e dall’abbandono spesso forzato delle arti. Nasce da un’idea di Giovanni Pellegrino: conservare le radici del passato come valori da spendere nel futuro. Il progetto originario, pienamente riuscito, era il recupero delle tradizionali focare di Sant’Antonio Abate, che si svolgevano nei vari rioni di Zollino, il 17 gennaio, tradizione molto sentita nel paese, ma che purtroppo nel corso degli anni si stava andando perdendo”, ha spiegato Luigi Costa, cofondatore della Festa.
Il programma di questa edizione 2019 è stato illustrato nei dettagli da Salvatore Gaetani, presidente dell’Associazione Festa de lu focu. In particolare, ci saranno spettacoli itineranti di artisti di strada, come le evoluzioni del giocoliere Dario Cadei, Trampuglia e le coraggiose performance del mangiafuoco Tommaso D’Aquino, Mr Thomas. A partire dalle ore 21, nell’area ingresso, lo spettacolo “California dreaming”di e con Kika – Circus artiste nell’area focara, “Una risata vi seppellirà”di e con Giuseppe Semeraro, Kukulà. Ad animare la festa popolare, tra le più importanti e longeve del Salento, ci sarà anche tanta musica: tra la gente suoneràAndrea Doremie gli Ombrass Street, una band con un repertorio esplosivo e rigorosamente inedito, che spazia dalla rumba balcanica al reggae, ska e funky. A partire dalle ore 21.30, sarà di scena la musica popolare salentina con canti d’amore, pizziche e stornellidi di un trio d’eccezione, formato da Giancarlo Paglialunga (voce e tamburo), Emanuele Licci (voce, chitarra e bouzouki) e Giuseppe Anglano (voce, fisarmonica ed organetto). A seguire, chiuderà la festa l’Ensemble de lu focu, con il tamburellista Roberto Chiga, che dirigerà la formazione zollinese composta da Manolo Costa, Marco Dell’Anna, Fabrizio Bianco, MaryStella Maniglio, Andrea Caracuta, Alessandro Chigae da due ospiti d’onore: Alessia Tondo,alla voce, ePeppo Grassi, al mandolino.
La Festa del fuoco darà anche spazio a espressioni d’arte e lavoro, tra fantasia e realtà, come le estrose installazioni sul tema del fuoco, a cura dell’artista zollinese Giuseppe Castellanoe, nell’area adiacente la focara, l’allestimento di una mostrafotograficaa cura di Daniele Coricciati.Negli stand gastronomici, inoltre, si potranno degustare prodotti della tradizione,tra cui la “sceblasti”(puccia tipica di Zollino, realizzata con impasto di farina di grano lievitata e condita con sale, olio, olive nere, zucchine, pomodori, capperi e peperoncino piccante) e i legumi preparati “alla pignata”, proprio come un tempo.
La Redazione