A Gallipoli espone l’artista Paola Marzano, alla scoperta delle opere etrusche

A Gallipoli espone l’artista Paola Marzano, alla scoperta delle opere etrusche

“Troppe affinità evidenti”. E’ questo l’incipit della mostra promossa dall’artista gallipolina Paola MARZANO : il linguaggio segreto di un gesto

 Partirà a Gallipoli nelle storiche sale dell’Ex Mercato Coperto, dall’ 1 al 30 agosto 2015, la terza tappa della suggestiva mostra “Il Linguaggio Segreto di un Gesto – Opere e Studi di Paola Marzano”, accompagnata dal testo critico di Carmelo Cipriani, in cui l’artista analizza il “Sarcofago degli Sposi” (VI sec. a.C.), una delle opere etrusche più belle e famose della collezione museale di Villa Giulia di Roma. Lo start –up è previsto alle 19:00

La mostra sarà aperta da un dibattito al quale parteciperanno importanti esponenti della cultura e delle istituzioni quali Francesco Errico (Sindaco di Gallipoli), Luigi La Rocca (Soprintendente Archeologia della Puglia), Carmelo Cipriani (Critico e Storico dell’Arte), Teresa Chianella (Presidente Pari Opportunità Comune di Gallipoli), Memè Micale (Presidente Fidapa Sez. di Gallipoli) moderato dalla nostra direttrice Maria De Giovanni

Dichiara l’artista Paola Marzano “A tutt’oggi il mondo storico – archeologico italiano disconosce le origini Orientali etrusche riconosciute, invece, dalla maggior parte degli storici di tutto il mondo. E qui si apre il dibattito sulle origini della stessa civiltà Occidentale la cui paternità non può essere attribuita solo a Greci e Romani. Lo stesso David Herbert Lawrence nel suo libro di viaggio del 1932 “Etruscan Places” si meraviglia che, delle numerose “pietre falliche” presenti all’ingresso delle tombe etrusche, non sia mai stato scritto nulla, sottovalutate dagli archeologi che le hanno definite semplicemente cippi, ma che in realtà collegano gli Etruschi alle civiltà arcaiche orientali. Per questo motivo ho deciso di sposare l’ipotesi più antica di Erodoto sulla matrice orientale etrusca, e la lettura del Sarcofago è stata subito molto chiara: tre Mudra sono riprodotti esattamente nelle mani delle due figure e corrispondono a tre divinità induiste.”

In questa mostra, dunque, sarà possibile apprezzare come la gestualità parli del rispetto e della considerazione di cui godeva la donna nella società etrusca, dell’amore reciproco fra i due Sposi, uniti nella vita e nella morte come le divinità induiste Brahmā e Sarasvati sono uniti nell’eternità.

Simbolismo, apparenza, ermetismo, Velo di Māyā hanno da sempre permeato la produzione artistica di Paola Marzano che osserva, ragiona e contempla i fenomeni della realtà cercando di coglierne le verità celate. Per questo nell’installazione site specific, come quinte teatrali dal forte effetto scenografico, scenario di finzioni e messaggi da riconoscere e svelare, si aprono alla vista cinque tendaggi di grandi dimensioni, frutto di rielaborazioni digitali, in cui coesistono fotografia, disegno e grafica al computer. In proiezione un video che ripercorre lo studio scoprendo la simbologia presente nei lavori.

E ancora la Marzano puntualizza: “È una ricerca che non trova precedenti in campo artistico, riporta l’attenzione sulla matrice orientale etrusca e sulle contaminazioni culturali. Penso che questo mio contributo, anche sulla scia di quanto sostiene la maggior parte degli storici nel mondo, potrebbe fornire ulteriori elementi in tal senso”.

Dunque i visitatori della mostra avranno l’opportunità di farsi una propria idea sull’argomento, riflettendo sugli spunti che Paola Marzano ha scelto di condividere utilizzando il linguaggio artistico come mezzo universale di comunicazione. E potrebbe rivelarsi una sorta di caccia al tesoro nel tentativo di individuare ulteriori elementi, anche minimi dettagli, che possano ancor di più avvalorare questa suggestiva tesi. Ex Mercato Coperto, Piazza Imbriani – Centro Storico, Gallipoli (Lecce) | 1-30 agosto 2015

Opening: sabato 1 agosto ore 19 | Orari: tutti i giorni 10 – 12  19 – 23  Ingresso gratuito

Federica Carcagni

 

 

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