Addio al rugby del Presidente dimissionario Fabrizio Camilli
Poche parole per ricordare l’impegno profuso dalle Società del Gruppo Camilli nel mondo del rugby pugliese ed un breve puntuale riscontro delle ragioni per le quali il Presidente Fabrizio Camilli, rende nota la volontà del gruppo imprenditoriale di uscire da un impegno diretto nella Svicat Rugby Asd Lecce.
” Abbiamo dovuto riscontrare la latitanza della Pubblica Amministrazione rispetto ai problemi logistici affrontati ed una quantomeno incerta applicazione dei Regolamenti Federali da parte della FIR, della Giustizia Sportiva e della Procura Federale che hanno consentito con la loro poca attenzione il perpetrarsi di comportamenti impropri da parte di chi ha privilegiato gli interessi personali a danno della crescita del movimento rugbistico pugliese.
Anche di fronte ad evidenti mostruosità comportamentali che andavano in assoluto dispregio di Norme e Regolamenti Federali, gli Organi preposti hanno preferito mettere la testa sotto la sabbia per non vedere, anche quando si sono consumati atti di assoluta gravità è stata preferita la strada delle tre scimmie non vedo, non sento e non parlo. Nel rispetto di uno sport profondamente amato,degli atleti e dirigenti che hanno condiviso questo percorso, abbiamo deciso di passare la mano cedendo la Società ad un cordata di volenterosi campioti che riporteranno nella cittadina salentina la struttura rilevata dalle nostre mani, senza debiti, con un patrimonio netto tra beni strumentali e liquidità bancarie ampiamente sufficiente per affrontare il prossimo Campionato di serie C1 ELITE con dignità e serenità operativa. Auspico che a Campi Salentina dove dopo quarant’anni si è potuto brindare ad un campionato di grande prestigio possa formarsi quel gruppo dirigente utile al raggiungimento di nuovi prestigiosi traguardi”.
A margine della conferenza stampa il Presidente dimissionario Fabrizio Camilli ha avuto modo di sottolineare come alcuni episodi arbitrali, ampiamente riconosciuti in sede di Giustizia Sportiva come macroscopici errori, abbiano di fatto determinato la retrocessione dell’unica squadra pugliese dalle Seria B alla Serie C1 senza che siano stati assunti quei provvedimenti che avrebbero potuto consentire la permanenza nella serie superiore della compagine salentina.
” Nessun dramma” chiosa Camilli ” per un imprenditore che lascia il mondo dello sport ce ne saranno almeno dieci che vorranno proporsi.”
La redazione