ASL LE, Mazzei: No a banalizzazione della preoccupazione dei cittadini
9 agosto-
Continua la lotta del consigliere regionale Luigi Mazzei per tutelare la sanità salentina che ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Il Direttore Sanitario della Asl, dott. Ottavio Narracci, ha bollato il mio intervento sulla chiusura delle sale operatorie degli ospedali di Casarano, Galatina e Scorrano come la solita “tempesta in un bicchiere d’acqua”.ù Continua poi nella sua descrizione minuziosa di un grido collettivo dei presidi ospedalieri che sono al collasso:
Mi dispiace che chi ricopre ruoli apicali nel servizio sanitario non avverta lo stesso senso di preoccupazione che abbiano noi e che ci deriva dalle puntuali segnalazioni degli operatori del settore e soprattutto dei cittadini. E’ di ieri la lettera con la quale la Direzione Medica del Presidio Ospedaliero N. 2 di Copertino, preoccupata dal sovraffollarsi del lavoro (a parità di organico) negli unici due reparti rimasti attivi nel Salento – Copertino e Lecce, appunto – chiede che almeno il personale non impiegato a Scorrano, Casarano e Galatina nei reparti chiusi venga spostato nei presidi attivi. Invece di banalizzare la preoccupazione degli addetti ai lavori e dei cittadini, la Direzione della Asl di Lecce è in grado, piuttosto, di dare risposte certe a chi prova in tutti i modi a tenere in piedi la baracca? Non c’è qui nessuna voglia di alzare i toni della polemica, anche se sarebbero tanti i varchi offerti dalla discutibile gestione delle criticità sanitarie sul territorio salentino. Il tentativo comune deve essere quello di risolvere i problemi, senza trincerarsi dietro aprioristiche difese di un operato che appare a tutti deficitario nella forma e nella sostanza. Pensiamo ai salentini e a chi si rivolge al nostro sistema sanitario trovandosi in vacanza, visto che il giudizio su un territorio lo si dà anche sulla base del rispetto del diritto alla salute di ogni persona. Si cerchi di risolvere invece il problema di quei cittadini che avevano interventi programmati nei reparti che si sono andati a chiudere. Quei cittadini adesso si vedono rinviato a data da destinarsi un diritto che avevano acquisito. Risolviamo quei problemi, lo spazio per le polemiche si troverà in seguito”.
Maria De Giovanni