Attività fisica femminile un traguardo o una scelta ?
Come approcciarsi allo sport? Quale è quello più adatto alle donne? Grazie mille G.
Risponde l’esperta dott.Cannazza
Gentile G.,
introduco la risposta al Suo quesito con una piccola premessa: anziché di sport, parlerei meglio di attività fisica. La distinzione tra i due concetti è semplice: lo sport è competizione e agonismo e il movimento fisico è “organizzato”, in pratica c’è poco di attività fisica naturale, svolta per il piacere di muoversi. Al contrario, infatti, l’attività motoria è personale e dipende dalla singolare volontà di salvaguardare la nostra componente psicofisica.
In parole più chiare, all’attività fisica appartiene un concetto più ampio di movimento, mentre lo sport assume un carattere più restrittivo, fatto di regolamenti e ruoli.
Tornando alla Sua richiesta, nello sport, ma come in tutti i contesti, la prima domanda da porsi è “qual è l’obiettivo?”.
Una persona può avvicinarsi alle discipline olistiche per rafforzare il rapporto mente-corpo, oppure si interessa agli sport da contatto per mettere alla prova le proprie capacità combattive, o ancora si avvicina alle varie attività acquatiche per cambiare dimensione motoria.
La scelta di quale attività fisica praticare, dunque, nasce dalla necessità che ci spinge a muoverci; c’è chi, controvoglia, è costretto a svolgere attività per ovviare a patologie fisiche che peggiorerebbero con la sedentarietà; c’è chi si “muove” per socializzare o per sfogare le tensioni del quotidiano o ancora per modellare il fisico per un criterio estetico. Perciò, è veramente una questione personale e intima quella che spinge una persona a scegliere l’attività adatta a sé.
Per quanto riguarda la seconda domanda, c’è da ammettere che è difficile offrire una buona risposta, dal momento che oggi la donna ha fatto suo molto di quello che una volta apparteneva ad una realtà prettamente maschile.
Si può rischiare quindi di parlare di attività motoria/sport “di genere”. È sapere comune che la donna rispetto all’uomo nasce con un corredo di capacità differente, alcune in misura inferiore e altre maggiore. La donna, infatti, è deficitaria, in generale, per quanto riguarda la forza e la potenza in un gesto motorio/tecnico, ma trova maggiore predisposizione genetica in movimenti che richiedono elasticità, flessibilità e ritmo.
Come accennato poche righe prima, la donna di oggi accetta la sfida di confrontarsi e di mettersi alla prova in vari contesti, che apparentemente (anche per colpa dei media) sembrano appartenere ad uno scenario maschile. Appare così difficile consigliare una via precisa che porti allo sport ideale per le donne.
Il mio consiglio, concludendo, è di scegliere un’attività fisica che si adatti ai proprio ritmi quotidiani, che non porti alla monotonia (motivo principale che causa l’abbandono dell’attività stessa) e che venga praticata con entusiasmo.
Dott.ssa Valeria Cannazza