L’ipnosi agisce sulla persona depressa e non sulla depressione
Risponde lo psicologo Mirco Turco
Ipnosi nei problemi psichici. E nella depressione?
L’ipnosi è uno strumento elettivo nella pratica psicologica. Come metodo “naturale” ha grandi potenzialità per affrontare e superare svariate problematiche psichiche e non solo. Risulta efficace anche quando altre tecniche e metodi falliscono e nel caso specifico, per patologie dell’umore.
La depressione maggiore è una malattia sicuramente invalidante che incide sulla vita personale, familiare, lavorativa, sullo studio dell’individuo, alterandone abitudini, qualità e quantità del sonno, alimentazione. La persona mostra uno stato emotivo prolungato di tristezza, con perdita di interesse generale, sconforto, senso di vuoto, pessimismo. Possono riscontrarsi anche pensieri ricorrenti di morte. Mi sento di affermare, con una certa convinzione, che l’ipnosi agisce sulla persona depressa e non sulla depressione! Un individuo è un sistema più articolato e complesso di una nosografia.
Al di là di definizioni o criteri diagnostici, esistono diverse evidenze scientifiche che mostrano come l’ipnosi clinica possa aiutare la persona depressa. Essa agisce direttamente sul “senso di impotenza e di vuoto” e sulla disperazione che costantemente aleggiano sull’individuo.
La persona depressa “vive” spesso nel passato e qualsiasi prospettiva futura è offuscata o comunque alterata. Attraverso l’ipnosi si può quindi lavorare sulle aspettative e sugli obiettivi futuri, implementando la spinta motivazione. Indirettamente, agisce anche sui problemi di sonno e sul senso di affaticamento dell’individuo, poiché smuove le risorse immunitarie, determinando un nuovo impatto psicofisiologico. L’ipnosi è infatti considerata anche una realtà psico-somatica. Attraverso questa tecnica si può implementare la tolleranza allo stress e agire sulla differenza tra aspettative realistiche e non realistiche che, sovente, determinano un senso di frustrazione protratto nella persona depressa. L’ipnosi aiuta nelle strategie di pensiero e nel problem solving, permettendo nuove connessioni sinaptiche e quindi l’attivazione di risorse. No va scordato, inoltre, che l’ipnosi agisce da “semplice rilassamento”, incidendo sull’autostima e l’autoefficacia.
L’ipnosi, proprio perché “stato naturale”, non è controproducente. Può dunque essere efficace per svariate problematiche psichiche e per il trattamento dei disturbi dell’umore.
Dott. Mirco Turco