Medico chiamato d’urgenza per un paziente infartuato, ma una volante della Polizia Locale lo blocca: anche di Pasqua ci sono urgenze?
Lecce
A qualche giorno dell’episodio tragicomico avvenuto al dottore Anestesista e Rianimatore Pasquale Di Mofetta: il medico racconta a noi di Salentodonna in questa intervista cosa è successo. Il medico nel suo racconto ha evidenziato l’urgenza con cui si dirigeva verso la clinica di Lecce, dove presta servizio, chiamato per una urgenza: << avevo poco tempo – spiega- dovevo correre per l’arrivo di questo paziente grave, quando sulla strada per arrivare alla clinica mi sono imbattuto in una volante della polizia municipale. Comprendo bene che tutti noi facciamo il nostro lavoro, quindi appena gli agenti si sono avvicinati ho spiegato chi ero, esibendo il tesserino da medico e pregandoli di lasciarmi andare. Erano un vigile e una vigilessa la quale dopo tutte le domande di rito , mi ha anche detto :<< per un infartuato serve il medico rianimatore?>> mettendo in dubbio il mio operato di fatto. Dopo un tempo che a me sembrato interminabile, sono andato via, correndo dal paziente ,che assolutamente arrivava d’urgenza per essere aiutato. Di tutta questa vicenda, a dirla tutta ciò che mi dispiace è l’atteggiamento utilizzato nei miei confronti: in primis verso la categoria dei medici , che a questo punto potrebbero essere anche dei pubblici ufficiali quando si spostano per salvare vite umane, e in secundis perché la stessa vigilessa né ufficialmente e nemmeno in forma privata mi ha chiamato per scusarsi. Sono arrivati attestati di solidarietà da tanta gente, fra cui le Istituzioni , il presidente dell’ordine dei medici Donato De Giorgi , ma l’amaro in bocca resta: si poteva risolvere tutto con più elasticità. Colgo l’occasione di questa intervista, per ringraziare tutti , oggi si parla di me anzi, di noi medici come -eroi- in realtà la pandemia noi medici la viviamo sempre. Ci sono tante cose che mancano, altre devono essere potenziate e migliorate, quindi oggi che sicuramente l’operato dell’intera categoria sanitaria è al centro di tutto , il mio appello a chi di competenza: è quello di aiutarci a restare al Sud, siamo noi le eccellenze che si spostano all’estero. Spero che questo grave momento di disagio che sta colpendo tutta la popolazione a livello globale, sia davvero il modo di ricominciare da una sanità migliore, con i bisogni dei medici e delle strutture al primo posto, pronti per ogni tipo di emergenza sempre. Questa è la sanità che vorrei ci fosse, per il bene di tutti i pazienti>>. Insomma per fortuna il medico non è stato multato , ma il tempo che è rimasto fermo mentre il paziente arrivava in codice rosso è stato davvero interminabile e ha messo in pericolo una vita che aveva i minuti contati.
Maria DE GIOVANNI